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28 set, 2022
Qual è la differenza tra Counselor e Psicologo? Nell’ambito del sociale, sono davvero moltissime le figure professionali che offrono le loro competenze a sostegno delle persone. Tra le tante, spiccano la figura del Counselor e quella dello Psicologo, da non confondere in alcun modo tra di loro. Entrambi affiancano le persone nelle situazioni che richiedono attenzione, ma svolgono un ruolo completamente diverso all’interno della relazione d’aiuto. Il Counselor accompagna il suo cliente in un percorso personale per prendere consapevolezza di sé, delle proprie risorse e delle proprie idee fino a trovare le proprie risposte personali ad eventuali interrogativi o dubbi. Si tratta di un professionista che, ovviamente, deve aver affrontato un percorso di studi specifico nell’ambito per poter affiancare i suoi clienti in modo efficace. Il Counselor offre un sostegno alle persone in periodi di passaggio o di cambiamento, incrementando lo stato di benessere del cliente partendo dalle sue risorse. Il Counselor: ha affrontato un corso specifico nell’ambito; affianca le persone in momenti di passaggio o di cambiamento; aiuta le persone a trovare da sole le risposte alle loro domande; in caso di bisogno, indirizza i clienti ad altri specialisti dell’aiuto alla persona. Le consulenze con un Counselor sono limitate nel tempo e destinate a periodi più o meno brevi con l’obiettivo di aiutare il cliente ad essere consapevole e responsabile della propria vita. Nel caso in cui il Counselor riscontrasse la necessità di proporre percorsi diversi ai suoi clienti, dovrebbe indirizzarli ad altri professionisti, come ad esempio a uno Psicologo o a uno Psicoterapeuta. Lo Psicologo può effettuare diagnosi, rilasciare certificati, sottoporre test, oltre che proporre periodi di affiancamento individuali o di gruppo di durata anche medio-lunga ed ha obbligatoriamente affrontato un percorso di laurea in psicologia ed è iscritto all’albo degli psicologi. Anche questa figura professionale si occupa di dare sostegno alla persona ma, oltre a questo, tra le varie cose può fare delle diagnosi e rilasciare dei certificati. Lo Psicologo: ha una laurea in psicologia; è iscritto all’ordine degli psicologi; offre consulenze a persone con difficoltà; può fare diagnosi e terapia; può rilasciare certificati; può sottoporre le persone a dei test. I percorsi di affiancamento con uno Psicologo possono avere durate diverse che variano in base alle esigenze degli assistiti. Qual è la differenza tra Counselor e Psicologo? Il mondo del sociale è molto ampio e ha costantemente bisogno di figure competenti e capaci. Counselor e Psicologo , per quanto svolgano attività molto diverse tra loro, sono entrambi importanti e ugualmente ricercati. Le differenze tra Counselor e Psicologo spiegate in modo semplice; i n sostanza, le differenze tra Counselor e Psicologo sono molteplici: il primo accompagna le persone in un percorso di chiarificazione con se stessi, mentre il secondo segue i suoi assistiti anche in situazioni in cui possono essere presenti patologie o forti disagi. Mentre il Counselor vive gli incontri come un momento in cui il cliente può prendere del tempo per riflettere su di sé e prendere consapevolezza del proprio essere, lo Psicologo interviene per fare delle diagnosi specifiche, per mettere in luce eventuali patologie, per dare delle interpretazioni a dei comportamenti e non solo.
Autore: Angela Lombardo 28 set, 2022
Cosa fare dopo una laurea in lettere?? Quali sono gli sbocchi lavorativi che questo percorso di studi ha da offrire? In questa guida ti illustreremo alcune posizioni lavorative che si possono ricoprire in seguito al raggiungimento di questo titolo di studio. Premettendo che ce ne sono davvero tanti, e anche molto variegati, precisiamo che non abbiamo menzionato l’insegnante di italiano, poiché è il lavoro più conosciuto, e abbiamo preferito dare spazio ad altri lavori magari meno conosciuti. Insomma, il tradizionale insegnamento è perfetto come lavoro con questo titolo, ma non è per tutti. Un vantaggio di che ha una laurea in questo campo è la grande versatilità, ovvero la possibilità di svolgere lavori molto diversi tra loro, e a volte anche nello stesso periodo. Noi speriamo quindi di dare spunti utili e magari illuminare qualche studente che ancora non ha chiaro il suo percorso lavorativo e che è ancora alla ricerca di cosa studiare e successivamente svolgere. Partiamo quindi con lo spiegare i diversi lavori! Sbocchi lavorativi per laureati in lettere: ecco cosa fare dopo una laurea in lettere Gli sbocchi lavorativi sono: Linguista computazionale. Per questo tipo di lavoro, devi avere un interesse nel mondo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, stiamo parlando quindi di motori di ricerca, i vari social network, app per dispositivi mobili, ecc. Quando si parla di tecnologia, un esperto in scienze umanistiche è sempre necessario, poiché la lingua ricopre un ruolo fondamentale per poter attrarre le persone e rendere il web il più fruibile possibile. Sales manager o sales consultant. Data la preparazione in campo umanistico dei laureati in lettere, è possibile ricoprire un ruolo come quello del sales manager o del sales consultant. Ovviamente, in questo ambito c’è bisogno anche di una preparazione in campo marketing, di vendita. Avere una laurea in lettere, in questo settore può essere utile se si è inseriti in un contesto di vendita di prodotti artistici o letterari. Conoscere il prodotto, di cosa si sta parlando, è una prerogativa importante se si vuole vendere, e per riuscire effettivamente a raggiungere gli obiettivi aziendali. Avere una preparazione in questo campo per poi direzionare il proprio percorso nel settore del retail può offrire molti sbocchi. HR Specialist. L’HR Specialist si occupa di seguire le risorse, intese come capitale umano e quindi di lavoratori, in maniera singola, per tutta la durata della loro permanenza. In altre parole, questa figura segue il singolo lavoratore dalla selezione, fino al termine del rapporto di lavoro. Ciò serve a gestire gli interessi di entrambe le parti, facendo venire incontro l’azienda con il lavoratore. Perché una laurea in lettere può essere utile in questo ruolo? Dato che questo percorso forma la persona dal punto di vista umanistico, in questa posizione lavorativa è necessario questo tipo di approccio per riuscire a fare gli interessi non solo economici dell’azienda, ma anche dei lavoratori. Manager delle Pubbliche Relazioni (Public Relations Manager). Il Manager delle Pubbliche Relazioni abbreviato anche come PR Manager è il/la professionista che idea e attua strategie per promuovere l’immagine di chiunque rappresenti, sia essa un’azienda o un brand, un’organizzazione o personaggio pubblico. Avere una cultura di tipo umanistica permette di lavorare in questi contesti, anche in uffici di enti pubblici. Altri sbocchi Altre posizioni lavorative, oltre nell’ambito dell’insegnamento, ci sono ottime opportunità nel campo dell’editoria, anche online, lavorando per magazine e giornali online, siti web, oppure come addetto stampa, o nel mondo del turismo e nell’organizzazione di eventi. Perciò gli sbocchi sono molteplici ed è semplice trovare un campo di applicazione dove sentirsi soddisfatti. Iscriviti ai corsi di laurea Unicusano Se ti interessa l’idea di frequentare un percorso di studi in lettere, i nuovi Corsi di Laurea Unicusano dell’Area Umanistica rappresentano la soluzione ideale per te. Attualmente il nostro Ateneo propone questi percorsi di formazione: Corso di Laurea in Lettere – Studi Umanistici (L-10) – curriculum Diffusione della conoscenza Corso di Laurea in Lettere – Studi Umanistici (L-10) – curriculum Materie letterarie e linguistiche Corso di Laurea Magistrale in Lettere – Scienze Umanistiche (LM-14) – curriculum Diffusione della conoscenza umanistica nelle forme multimediali Corso di Laurea Magistrale in Lettere – Scienze Umanistiche (LM-14) – curriculum Lingua e letteratura italiana nella società della conoscenza I percorsi di studio vengono erogati attraverso una particolare metodologia didattica: il Percorso Eccellenza. Grazie a questo approccio, potrai avere un mentore dedicato, che ti affiancherà per tutta la durata del tuo percorso. Inoltre, potrai sostenere gli esami finali sotto forma di prove intermedie e organizzare al meglio il carico di studio. Specifichiamo anche che, così come gli altri Corsi di Laurea dell'Università Niccolò Cusano, anche quelli dell’area umanistica sono fruibili online, grazie alla metodologia telematica. Per iscriverti o ottenere maggiori informazioni, contattaci numero verde 800.91.34.46 .
Autore: Angela Lombardo 28 set, 2022
Diventare docente di ruolo è una delle aspirazioni più comuni per chi aspira ad una carriera nell’insegnamento. Per raggiungere questo obiettivo, oltre a fare i conti con una concorrenza sempre più agguerrita è necessario anche sapersi districare tra molteplici adempimenti burocratici. Uno di questi è la MAD , ossia la Messa a Disposizione Docenti , detta semplicemente anche Messa a Disposizione, è una candidatura spontanea e informale che può essere presentata da un candidato per accelerare i tempi di ottenimento delle supplenze. Si tratta quindi di una vera e propria candidatura che permette di dare la propria disponibilità ed essere selezionati come supplementi, da inviare spontaneamente come una sorta di curriculum ad un istituto scolastico per ottenere incarichi di supplenza per un periodo di tempo determinato. La MAD è regolamentata dalla normativa scolastica vigente, pertanto le lettere di Messa a Disposizione devono essere redatte e inviate seguendo regole precise. Chi può presentare la MAD Non esistono requisiti specifici per presentare la Messa a Disposizione: può farlo chiunque, purché sia in possesso di un diploma, o meglio una laurea, e abbia il tempo e la voglia necessaria per inserirsi nel mondo delle supplenze. La MAD infatti può essere presentata non solo per candidarsi come docente, ma anche come assistente tecnico, assistente amministrativo e collaboratore scolastico: il titolo di studio necessario dipende quindi dall’incarico per cui ci si candida. La MAD, inoltre, può essere utilizzata anche per candidarsi come personale di sostegno o ATA. Nel caso a seguito della presentazione della domanda di Messa a Disposizione tu venga assunto come supplente, aumenterà il tuo punteggio in eventuali graduatorie per l’assegnazione di posizioni di ruolo: in un anno è infatti possibile ottenere fino a 12 punti grazie a una supplenza ottenuta con la messa a disposizione. In particolare, si guadagna 1 punto ogni 15 giorni di contratto, e 0,5 punti ogni 15 giorni di contratto per la cattedra in una materia che non fa parte della tua classe di concorso. È bene sottolineare che i requisiti per inviare la MAD sono di tipo preferenziale, ciò significa che anche se non si possiedono tutti i titoli necessari per insegnare, si può essere chiamati. Ad esempio anche chi è senza la specializzazione per il sostegno può mandare la MAD per il sostegno: vista la grande carenza di insegnanti vengono convocati anche docenti anche senza specializzazione. MAD e identificazione della Classe di Concorso La chiamata da Messa a Disposizione Docenti è influenzata da tantissimi fattori: dalle disponibilità delle scuole alla tua classe di concorso, che in questo senso gioca un ruolo fondamentale. Le classi di concorso sono dei codici utilizzati per avere una classificazione uniformata delle materie e dei titoli di studio, necessari per l’accesso all’insegnamento di una determinata materia. Ogni titolo di studio quindi è abilitante per certe classi di concorso. Avere un titolo che permette l’accesso ad una classe di concorso significa poter insegnare quella materia; inoltre le classi di concorso variano anche in base al grado dell’istituto in cui si può insegnare. Inviare una MAD, quindi, non significa automaticamente ottenere una supplenza. Tutto dipende dalla reale necessità degli istituti: chi avrà bisogno di supplenti e non troverà i docenti giusti tramite le graduatorie docenti, potrà ricorrere alle domande di messa a disposizione ricevute in segreteria. A questo proposito, è bene sapere che ci sono alcune classi di concorso più richieste di altre. Accedendo a queste, si aumentano di molto le possibilità di essere chiamati dalle scuole. In generale, le classi di concorso più ricercate nelle scuole sono: Scienze e Matematica (A26, A28); Fisica (A20); Inglese alle medie (A25); Italiano nelle scuole superiori (A12); Italiano, storia e geografia alle medie (A22); Fisica (A20). Tra le classi di concorso più richieste abbiamo anche quelle per la scuola dell’infanzia e primaria su posto comune e di sostegno, in particolare: AD01 – sostegno scuola secondaria di II grado (area scientifica); AD04 – sostegno scuola secondaria di II grado (area psicomotoria); AD02 – sostegno scuola secondaria di II grado (area umanistica); AD03 – sostegno scuola secondaria di II grado (area tecnica professionale artistica). Come inviare la Messa a Disposizione La MAD può essere inviata sia tramite PEC che tramite posta elettronica ordinaria, opportunamente compilata e con tutti i dati inseriti correttamente. In particolare, è fondamentale individuare gli indirizzi corretti ai quali inviare la MAD, tra gli istituti della propria zona, di zone limitrofe o anche a livello italiano. Il modello di Messa a Disposizione per docenti deve infatti essere inviato agli istituti scolastici del grado giusto e della provincia per la quale hai interesse. Online puoi trovare numerosi servizi che mettono a disposizione modelli interattivi, in gran parte pre-compilati, che ti permetteranno di impostare correttamente il documento senza incorrere in errori. Sempre online, poi, sono disponibili modelli di Messa a Disposizione per personale ATA. In definitiva, hai due opzioni per inviare la MAD: inviare la MAD gratuitamente: in questo caso devi procedere in autonomia, seguendo la procedura che abbiamo spiegato e che prevede la compilazione di un modello di domanda e l’invio alle scuole; utilizzare un servizio di invio MAD a pagamento: in questo caso devi pagare una società o un ente che offre un servizio di invio MAD e che a tuo nome si occuperà di compilare il modello MAD e di inviarlo a tutte le scuole che ti interessano. Si tratta di un servizio utile se non hai molto tempo per occuparti in autonomia dell’invio oppure se sei alle prime armi e hai paura di fare errori. Quando inviare la MAD Non ci sono limiti o scadenze per inviare la domanda di messa a disposizione per l’anno 2022/2023: puoi inviarla in qualsiasi momento, perché non è possibile prevedere il momento preciso in cui una certa scuola potrà avere bisogno di una supplenza. Tuttavia, per massimizzare le possibilità che la tua MAD venga presa concretamente in considerazione, è bene sapere che ci sono alcuni periodi più favorevoli per inviare la domanda di messa a disposizione agli istituti scolastici che ti interessano, e quindi per avere maggiori possibilità di ottenere una supplenza. I periodi migliori per inviare la MAD sono quelli legati all’inizio della scuola, quando c’è una richiesta di supplenti per tutto l’anno scolastico, o una richiesta di sostituzioni per mancanza di personale. Nel dettaglio: da metà agosto a fine ottobre, ossia il periodo in cui la scuola inizia a convocare gli insegnanti prima dell’inizio dell’anno o nei primi mesi dell’Anno Scolastico. È in questo periodo che tutte le segreterie si occupano della gestione del personale 2022/2023; è quindi consigliabile inviare la domanda 2022/2023 a settembre e ottobre, se non prima; dopo Natale: il rientro dalle vacanze spesso coincide con i congedi parentali dei docenti e quindi ci sono più cattedre scoperte; dopo Pasqua, per le stesse ragioni. Se non riesci a sfruttare queste finestre temporali, nessun problema: le scuole hanno sempre bisogno di supplenze, perché i docenti possono assentarsi per i motivi più diversi. Bisogna comunque considerare che alcune scuole decidono di fissare delle scadenze, anche se a livello nazionale non sarebbero previste, per motivi organizzativi interni. Come compilare la Messa a Disposizione La Messa Disposizione docenti non è altro che un modulo nel quale inserire le proprie informazioni personali. In particolare dovrai indicare: titolo di studio; specializzazioni; esperienze; dati anagrafici; provincia di interesse; ordini scolastici di interesse. Per aumentare considerevolmente le probabilità di essere contattati dagli istituti scolastici, è necessario arricchire il più possibile il proprio curriculum con certificazioni che attestano le proprie competenze, sia per mantenere alta la propria posizione in graduatoria, sia per aumentare la possibilità di essere contattati tramite l’invio della messa a disposizione. Invio della domanda MAD: consigli pratici A questo punto sai tutto quello che bisogna sapere per compilare il modulo della messa a disposizione. Hai bisogno solo di qualche consiglio pratico per far in modo che tutto vada a buon fine. Ecco per te alcune dritte: rileggi tutte le informazioni, controllando i documenti prima dell’invio: può sembrare banale ma un piccolo dettaglio può pregiudicare le tue future supplenze. Fai un check completo revisionando il tutto la massima attenzione; invia sempre la MAD al maggior numero possibile di scuole: in questo modo le tue possibilità si moltiplicheranno. Anche la scelta degli Istituti non dovrà essere casuale: cerca quelli che hanno più bisogno di personale o che si trovano più vicino a casa; ricorda però domanda MAD può essere presentata per una sola provincia a scelta. All’interno della provincia scelta non ci sono limitazioni per le scuole, si può fare istanza anche per tutte; non dimenticare nessuna delle tue esperienze di insegnamento, anche quelle private o nei centri di studi; attenzione a quando invii la domanda: non tutti i periodi sono uguali, come abbiamo spiegato. Inviare la MAD via mail: i rischi da evitare Il principale timore di chi invia la Messa a Disposizione via mail è che questa possa non arrivare a destinazione, un timore che spesso si rivela fondato. Ci sono infatti diversi motivi per i quali una MAD può non essere ricevuta o presa in considerazione dagli uffici ai quali viene inviata, e i principali sono: errori nell’indirizzo di destinazione: molti istituti per raccogliere le candidature MAD non utilizzano un indirizzo PEC ma un indirizzo dedicato, in modo da poter separare le MAD in ingresso dal resto delle comunicazioni che ricevono. Individuare l’indirizzo corretto di ogni singolo istituto è quindi fondamentale; l’istituto al quale hai inviato la domanda utilizza per le MAD un portale dedicato, sul quale è necessario fare l’upload della tua domanda anziché inviarla via mail. In questo caso, dovrai “perdere” più tempo per l’invio della MAD, perché non sarà possibile scrivere e inviare la classica mail standard, ma dovrai compilare manualmente i singoli campi all’interno della piattaforma; la domanda può presentare degli errori nella compilazione: molti istituti prevedono specifiche personalizzate su come presentare la domanda: un ulteriore “filtro” contro gli invii manuali “massivi”. Come funziona la Messa a Disposizione nelle scuole private Le scuole private non differiscono da quelle pubbliche per quanto riguarda la presentazione della MAD, pertanto sono previste le stesse modalità di presentazione e invio online. Ogni istituto privato ha l’obbligo di rispettare le normative vigenti, perciò dovrai essere in possesso del corretto titolo di studio per accedere al ruolo per il quale ti stai candidando. Anche le ore di lavoro saranno conteggiate allo stesso modo per poter essere inserite nelle graduatorie relative ai concorsi. Se preferisci lavorare in una scuola privata piuttosto che in una pubblica, ti consigliamo di monitorare gli istituti di zona che hanno maggiore bisogno di corpo docenti, soprattutto all’inizio dell’anno. Come si calcola il punteggio delle supplenze Lavorare attraverso le Messe a Disposizione permette di accumulare punti per le graduatorie pubbliche. Come anticipato, in un anno è possibile ottenere fino a 12 punti attraverso MAD: uno per ogni 15 giorni di contratto, mezzo per ogni 15 giorni di contratto per la cattedra in una materia non appartenente alla propria classe di concorso. La MAD è quindi uno strumento molto utile per migliorare la tua posizione in graduatoria al momento dell’aggiornamento, ed è per questo motivo che la MAD è considerata a tutti gli effetti valida anche come titolo di servizio per i Concorsi Scuola. Tuttavia non è possibile sommare i giorni di supplenza dei vari anni, ma è comunque possibile ottenere: 2 punti dai 16 ai 45 giorni 6 punti dai 76 ai 105 giorni 8 punti dai 106 ai 135 giorni 10 punti dai 136 a 165 giorni 12 punti dai 166 giorni in poi Messa a disposizione e stipendio Quando si parla di supplenza, è difficile dare indicazioni oggettive in tema di stipendio. Il vantaggio immediato dell’inoltrare la MAD è che una volta contattati dalle scuole si inizierà subito a guadagnare, ma a quanto ammonta lo stipendio di un supplente? Una risposta approssimativa a questa domanda può essere ricavata dal contratto nazionale di categoria, tenendo conto delle addizionali regionali, che incidono non di poco sull’importo finale. Facendo una media potremmo dire che una volta chiamato, come supplente avrai uno stipendio pari a: per 2 ore: 175 euro; per 4 ore: 382 euro; per 6 ore: 503 euro; per 8 ore: 785 euro; per 10 ore: 956 euro; per 12 ore: 1.057 euro; per 14 ore: 1.208 euro; per 16 ore: 1.329 euro; per 18 ore: 1.460 euro. Non finisce qui: nel calcolo che farai dovrai considerare anche la retribuzione professionale docenti, che diminuisce a seconda del numero delle ore e nei contratti di supplenza breve è assente. Inoltre, non avendo nello specifico la tredicesima, tipicamente pagata alla fine dell’anno, quest’ultima verrà ridistribuita mensilmente nel conteggio dello stipendio.

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